Fringe benefit auto aziendali: l’evoluzione normativa e l’impatto dell’ultimo emendamento

    Negli ultimi anni, i fringe benefit sono diventati uno degli strumenti più apprezzati nel panorama del welfare aziendale italiano. Ma per comprendere appieno i fenomeni legati alla nuova normativa 2025, è utile fare un passo indietro e ripercorrere la storia normativa di questo importante istituto.

    Fringe Benefit: dalle origini alle auto aziendali 

    Nati come forma di compensazione accessoria negli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, i fringe benefit si sono diffusi in Italia a partire dagli anni '80. Il loro scopo era (ed è tuttora) quello di migliorare il benessere dei lavoratori senza gravare eccessivamente sul costo del lavoro per le imprese.

    Nel nostro ordinamento, i fringe benefit sono regolati dal  Testo Unico delle Imposte sui redditi (TUIR),che ne disciplina la tassazione e le soglie di esenzione. Per esempio, fino a tutto il 2024, i benefit concessi sotto forma di auto aziendali in uso promiscuo sono stati tassati secondo un sistema forfettario, calcolato sulle tabelle ACI.

    A partire dal 2020, vari interventi legislativi — tra cui la Legge di Bilancio 2020 e le successive modifiche annuali — hanno ritoccato le soglie e le modalità di calcolo. Durante la crisi pandemica e poi con l’aumento dell’inflazione, il Governo ha innalzato temporaneamente la soglia di esenzione per i fringe benefit, raggiungendo nel 2023 e 2024 i 1.000 euro per tutti i dipendenti e i 2.000 euro per quelli con figli a carico, come confermato dal Decreto Milleproroghe.

    La svolta del 2025 e le implicazioni per le auto aziendali

    La Legge di Bilancio 2025, introduce un cambio radicale nella tassazione dei benefit legati all’auto aziendale, superando il metodo di calcolo legato alle emissioni in favore di un calcolo differente legato all’alimentazione dei veicoli. Per cercare di attutire l’impatto della nuova normativa, sono stati proposti degli emendamenti che sono stati successivamente attuati dal Decreto Milleproroghe 2024, proponendo di posticiparne l'entrata in vigore a luglio e di salvaguardare i contratti attivi stipulati entro il 31 dicembre 2024.

    La decisione finale del 10 aprile 2025: cosa prevede la nuova normativa

    Con la Legge di Bilancio 2025, è stato introdotto un nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit per le auto aziendali, basato su percentuali fisse in base al tipo di alimentazione del veicolo:

         10% per veicoli elettrici;​

         20% per veicoli ibridi plug-in;​ 

         50% per veicoli con altre alimentazioni (benzina, diesel, ibride non plug-in, GPL, metano). 

     

    Il 10 aprile, la Commissione Attività produttive della Camera ha approvato un emendamento che introduce una clausola di salvaguardia per le auto aziendali concesse in uso promiscuo.

    L'emendamento stabilisce che continueranno a beneficiare del precedente regime fiscale (in vigore fino al 31 dicembre 2024) le auto aziendali:

          concesse in uso promiscuo tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024;

          ordinate entro il 31 dicembre 2024 e consegnate in uso promiscuo tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2025.

    Questa deroga mira a tutelare le aziende che avevano pianificato l'acquisto o il noleggio di veicoli aziendali prima dell'introduzione della nuova normativa, le quali continueranno ad applicare le precedenti percentuali basate sulle emissioni di CO₂, che variavano dal 25% al 60% a seconda della classe emissiva del veicolo.

    Prossimi passi

    Il testo dell'emendamento dovrà, come ultimo passo, ora essere esaminato e approvato dall'Aula della Camera.

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